Dario Rasini, il gladiatore di Cusano
B2
29-04-2020 - Intervista a Dario Rasini

Dario Rasini, Vice Presidente, dirigente e direttore sportivo del CSC Volley Cusano, è l'attuale leader della società nordmilanese, vanta una lunga permanenza in società che ha contribuito a far crescere, senza strappi, ma regolarmente consentendo alla prima squadra di raggiungere la serie nazionale dopo vari anni disputati nella serie regionale. Non si deve pensare tuttavia che Dario sia solo un direttore sportivo che, come dice un mansionario ha il compito di curare i rapporti con le altre società sportive relativamente a possibili collaborazioni e a nuovi ingressi o partenze di atleti e tecnici. Nell'ambito delle direttive societarie, svolge il proprio compito in autonomia. Rende conto del proprio operato direttamente al consiglio direttivo che ha il compito preciso di indirizzare il lavoro dei membri del nucleo operativo, nonché quello di raccogliere il feedback della base per trasferirlo ai superiori. Nell'ambito delle direttive societarie, svolge il proprio compito in autonomia. Rende conto del proprio operato direttamente al consiglio direttivo.
Dario non è “solo” questo ma svolge molte altre funzioni all'interno della società, dall'organizzazione dei viaggi per le trasferte al montaggio della rete, dai colloqui con le atlete a quelli con i genitori, con particolare attenzione alle squadre giovanili incubatrici di atlete per la prima squadra.
Il “lavoro” poi Dario lo fa sottotraccia, in silenzio, senza attribuirsi meriti e senza richiedere riconoscimenti ma solo per la passione per la pallavolo.
L'intervistatore lo conosce da almeno 10 anni, dai tempi in cui le nostre squadre (ASD Padernese) erano impegnate nello stesso girone della serie C: purtroppo in quella stagione condividemmo lo stesso destino ossia la retrocessione in serie D. Ci conoscemmo alla presentazione della stagione, presentazione organizzata dalla FIPAV Lombardia di Pucci Mossotti e con la presenza dell'attuale Presidente FIPAV l'avvocato Bruno Cattaneo: il giorno prima si era disputata la prima giornata di campionato e ni avevamo vinto e invece Cusano aveva perso, ma nonostante ciò Dario mi fece i complimenti per una vittoria che si rivelò l'unica eccetto la terza di campionato!
Ed eccolo l'enfant du pays, si è fatto attendere come si addice ad una soubrette, ma ora è qui con noi: osannato dalle donne, soprattutto dalle over 50 che si accalcano sulle tribune mobili della palestra in attesa della sua discesa in campo per gli ultimi preparativi per la partita, il nostro gladiatore viene invitato nei più celebri teatri nazionali ed internazionali, dall'auditorium di Pessano con Bornago, alla sala civica di Vedano al Lambro, dalla bocciofila di Ronco Briantino al circolo dopolavoro ferroviario di Paderno Dugnano: lui, il playboy di Milanino, come lo chiamano le sue entusiaste ammiratrici, forte di uno sguardo che colpisce la povera signora che lo incrocia e forte del suo fisico da ex culturista è stato anche insignito del premio di “dirigente più sexy della pallavolo nordmilanese” dalla celeberrima associazione casalinghe in menopausa di Cusano Milanino. Il suo sguardo magnetico cattura perfino le direttrici di gara, le arbitre, che, non riuscendo a distogliere gli occhi dal macho nostro eroe, novello generale Massimo Decimo Meridio, dimenticano di fischiare le doppie (ecco svelato il segreto delle doppie non fischiate a Cusano Milanino)

D: La tua è una lunga storia nella pallavolo ed io ne conosco in parte la porzione relativa al CSC: vuoi ricordarci la tua carriera nel mondo della pallavolo?
R: Come atleta nella pallavolo non ho una storia brillante, solo un periodo già in età avanzata, di appartenenza alla rappresentativa aziendale partecipante a gare e tornei misti open.

Mitico Dario in campo con la casacca numero 11
Tutto il resto è una lunga militanza come genitore, dirigente etc. sempre e solo nel CSC.
Sono stato uno dei fondatori della associazione, da sempre ho nel cuore il CSC e poiché come si sa, negli impegni di passione il cuore comanda, ho sempre lavorato per la sua continua crescita. Inoltre essendo attorniato da collaboratori, alcuni sin dall'inizio e che come me inossidabili ancora resistono i mitici Santo Surace e Michele Piccinni, altri inseriti strada facendo ma tutti con un denominatore comune “essere amici anche al di fuori della pallavolo”.

Santo il primo a sinistra e Michele ultimo a destra
Con queste basi il pensiero di cambiare sodalizio non mi ha mai sfiorato.
Il CSC Pallavolo nacque alla fine degli anni 80 su idea di alcuni genitori che frequentavano le sezioni sportive della Cooperativa Edificatrice (Calcio-Basket-Ciclismo etc.), tutte esclusivamente al maschile. Noi amici avevamo figlie femmine e pensando ad una nuova sezione di sport di squadra da proporre cosa meglio della pallavolo. Avuto il benestare dall'istituto Cooperativo la partenza da inesperti è stata dura ma, con impego e passione siamo riusciti ad organizzarci, per la parte tecnica sportiva abbiamo coinvolto un grande esperto tecnico Paolo Abbiati che con la collaborazione di Silvia Zappella hanno iniziato un grande lavoro proponendo corsi nelle scuole ed in palestra. Con il loro entusiasmo e passione sono riusciti a far innamorare della pallavolo molte ragazze. Paolo Abbiati sarà poi per una vita la bandiera della associazione come direttore tecnico ed allenatore della prima squadra, concluso con la fantastica promozione 2016/2017 in serie B2.


A loro un saluto ed un grande ringraziamento.
I miei passi nella società: da subito nel consiglio direttivo, con in aggiunta funzione di dirigente nelle squadre giovanili dove militavano le mie figlie, successivamente grazie alla fiducia del consiglio ho preso in carico la gestione della prima squadra dai tempi della promozione in D sino ad ora in nazionale B2.
D: L'etichetta di direttore sportivo non rende al meglio le funzioni che svolgi a Cusano: quale attività in realtà ti si attaglia maggiormente?
R: Quanto dici è vero, oltre alla posizione di V. Presidente che, consentimi una battuta, non ho ancora ben presente gli oneri che comporta, ricopro la funzione di direttore sportivo. E' una attività preponderante ed importante che mi impegna a fondo nel coordinamento del settore giovanile; coordinare organizzando i dirigenti di squadra, interfacciandomi con la federazione per la burocrazie relativa ai campionati; prestiti cessioni con le altre società e come ben sai anche mediare i genitori nelle divergenze sorte verso allenatori e società. Impegno molto gravoso ma che affronto con entusiasmo sapendo di essere poi ripagato dalla gioia e dal sorriso delle ragazze entusiaste della pallavolo.
Ma non finisce qui, pur lasciando quasi totalmente la gestione della serie B2 a Manu (per fortuna), senza dilungarmi troppo indico le altre funzioni che mi competono, interfaccia verso la FIPAV, contatti con le altre società, contatti ed accordi con gli enti di gestione palestre, gestione della parte economica/contabilità e di stesura della documentazione burocratica richiesta per la vita della associazione.
Compiti sinceramente per me quasi eccessivi ma che purtroppo ad oggi non si è riusciti a trovare volontari che mi possano affiancare.
D. In una società che vuole avere le spalle larghe in un orizzonte di medio e lungo periodo, favorendo la crescita delle giovani ragazze che un giorno potranno giocare in prima squadra, è di fondamentale importanza seguire il settore giovanile, partendo da quello promozionale con minivolley e palla rilanciata e poi le varie squadre Under. Quanto è importante per te disporre e favorire il settore giovanile e come giudichi in tal senso il lavoro svolto a Cusano?
R: Concordo perfettamente sul fatto che sia fondamentale seguire e favorire la crescita del settore giovanile ad ogni livello. Questo è da sempre stato il pensiero trainante la società e portato avanti al meglio per oltre 25 anni.
Purtroppo negli ultimi anni per cause esterne, diminuzione del 50% degli spazi palestra a noi destinati e per costi proibitivi non sostenibili di palestre private siamo stati costretti ad un ridimensionamento del settore giovanile per numero di ragazze e squadre.
Per fronteggiare tale problema e porre altre fondamenta ottimali per il futuro del settore giovanile lo scorso settembre è partito un programma di collaborazione sportiva con NET Volley Cinisello, società con ideali simili ai nostri che ci hanno fornito spazi nelle loro strutture, la possibilità di formare squadre miste e interscambi di ragazze con l'obiettivo di poter fornire una migliore crescita tecnica delle atlete.
D: Ancora sul settore giovanile o vivaio che dir si voglia: attualmente non ci sono ragazze proveniente da questo settore nella prima squadra, o mi sbaglio? Come mai non sei riuscito a far crescere ragazze di alto livello, tenendo conto che il Nord Milanese è un territorio popoloso ma anche popolato d tante società anche ricche, sia di prestigio sia economicamente che, non è un segreto, “carpiscono” le giovani di società minori sicuramente facendo fare loro un salto di qualità ma anche conservando o meglio incrementando il potenziale delle loro squadre a discapito di quelle società che le avevano “allevate” sin da bambine: cosa pensi a riguardo?
R: Per questa stagione è vero non ci sono in prima squadra ragazze formate dal nostro settore giovanile.
Sino alla scorsa stagione erano 2 le ragazze del settore giovanile presenti e nei precedenti anni anche 3 o 4, siamo consapevoli della situazione negativa che di crescita che stiamo vivendo.
La cause sono da attribuire a quanto citato nella precedente risposta ma anche dal fatto che più si sale di livello con la prima squadra, per restare competitivi, non è facile trovarsi e formare in casa atlete adeguate a serie nazionali.
Inoltre come tu dici esiste anche la concorrenza attrattiva di società economicamente forti o con nomi prestigiosi che inoltrano proposte allettanti alle più dotate, alimentando nelle ragazze la voglia di cambiare. Sebbene la mia esperienza dimostra che purtroppo è per prima l'ambizione dei genitori a cadere nel tranello e spingere le figlie a voli pindarici con in molti casi flop e ripensamenti successivi.
Il CSC, per volontà sociale, non ha mai trattenuto atlete contro la loro volontà anzi in alcune circostanze è stata la stessa associazione per il bene delle ragazze a proporre soluzioni esterne.
D. Dovendo anche trattare le condizioni economiche di un'atleta che proviene da altre società spesso ci si deve confrontare con le aspettative delle atlete, spesso alte e “drogate” dal comportamento di società ambiziose con il portafoglio pieno, e le disponibilità della società, spesso limitate e ridotte dai costi di gestione, come palestra, riscaldamento, abbigliamento e così via: Seconde te Cusano come si posiziona relativamente a questo aspetto un po' “peloso”?
R: Purtroppo negli ultimi anni anche nella pallavolo i costi di rimborsi / prestiti sono lievitati e di certo restano soggetti ad un livello di mercato dettato in maggior parte dalle società con più disponibilità economiche.
Noi siamo una realtà che titolerei “Famigliare” con limitate entrate economiche e molte spese di gestione, in particolare per le palestre, così ad inizio stagione per la prima squadra il consiglio stabilisce un budget destinato per contrattazioni prestiti ed allenatori.
Certo non è una condizione facile e rende le mediazioni molto impegnative, tuttavia grazie a ormai consolidate conoscenze nel settore ed al comportamento di consapevolezza/comprensione dei nostri fantastici tecnici che fanno un grande lavoro di ricerca e selezione sul mercato si arriva al traguardo.
E mi permetto di dire con ottimi risultati visti i 3 ultimi anni passati senza passi falsi in un campionato di livello nazionale che per Cusano, come si dice, è tanta roba!
D: Parlando i prestiti o cessioni, spesso il direttore sportivo viene visto come colui che si oppone alla crescita di una ragazza che vorrebbe andare a giocare in un'altra società: tu come affronti il problema? Sei un “falco” o una “colomba” nel senso che sei intransigente o conciliante con le richieste?
R: Come già detto, in una precedente risposta la concorrenza attrattiva di società economicamente forti o con nomi prestigiosi è sempre più agguerrita.
Ogni stagione arrivano proposte allettanti alle più dotate, non solo a noi ma in molti casi direttamente alle atlete/ genitori, insinuando nelle ragazze la voglia di provare a cambiare in meglio.
Il CSC ed io seguendo la tua definizione siamo colombe, per volontà, sociale NON sono mai state trattenute atlete contro la loro volontà.
D: Con Emanuela (Contini) dimostri un notevole affiatamento, come del resto con tutti gli altri dirigenti: reputi di essere stato fortunato a trovare dirigenti così bravi o è un risultato che hai ottenuto con anni di lavoro, investendo il tuo tempo per formare una classe dirigenziale unita ed efficiente?
R: Con Emanuela mi ritengo fortunato, è arrivata già formata da altre precedenti esperienze.
Doppia fortuna è stato da subito l'affiatamento trovato tra noi, non so se dipende dai nostri DNA e dagli stessi intenti perseguiti, ma tra noi le decisioni nascono serenamente con pochi minuti di confronto.
Come non dare la completa fiducia della serie B2 a Emanuela, carattere straordinariamente socievole, che pone massimo impegno nelle mansioni da svolgere e che porta a compimento sempre con precisione ed affidabilità. Anzi in alcuni casi prevede e provvede a situazioni non ancora evidenziate.
Meravigliati ? NO, sappiamo ormai che è “WONDERWOMAN”


Oltre a Emanuela vorrei citare, ringraziandolo, anche Luca che spontaneamente si prodiga, con grande dedizione ed ottimi risultati a supporto della società, reperendo nuovi sponsor e come costante aiuto ai tecnici durante gli allenamenti.
Per gli altri dirigenti esiste una distinzione, quelli del consiglio direttivo non li ho formati io ma sono tutti di lunga data e si sono formati con me nella storia della associazione. Lavoriamo bene insieme poiché come detto siamo amici anche fuori della pallavolo.
Per i dirigenti di squadra del giovanile, sì in effetti esiste un mio lavoro di formazione, tuttavia non riescono mai a diventare bravi o autonomi poiché, come sempre accade, essendo genitori il loro ricambio è più o meno veloce, pochi anni, ed ecco che devo ricominciare a fare formazione.
D: Non credo proprio che a Cusano il direttore sportivo, ma neppure un qualsiasi dirigente, percepisca un rimborso per le sue attività anche se queste sottraggono un'enormità in termini di tempo e di attenzioni alla vita al di fuori della palestra: pertanto immagini che tu abbia un lavoro che ti consente di vivere e del quale ti chiedo di accennare di che cosa si tratta e come riesci ad incastrarlo con l'altro lavoro, quello svolto in palestra?
R: Pensi bene, dal direttore sportivo a tutti i dirigenti nessuno al CSC percepisce un indennizzo, ciascuno fornisce il proprio apporto come volontariato.
Per quanto riguarda il mio lavoro, si parla del passato dato che da circa 3 anni ho raggiunto il traguardo PENSIONE. Ho lavorato in differenti aziende per 43 anni come ricercatore di laboratorio biomedico, praticamente sviluppo e messa a punto di strumenti/reagenti destinati agli ospedali per analisi e test diagnostici. Certo far coincidere il lavoro con l'attività in palestra e le serate di riunioni molte volte non è stato facile (durante questa fase ero solo dirigente di squadra oltre che consigliere quindi meno impegni di oggi), ma come sempre la passione e la gioia di vedere le ragazze sorridere e giocare mi hanno permesso di trovare il tempo necessario superando le difficoltà.
E' da pensionato che, avendo maggior tempo, mi sono state assegnate tutte le altre funzioni di gestione, un solo piccolo accenno polemico sul carico di lavoro che in molti periodi è troppo oneroso.
In chiusura vorrei ringraziare tutti i componenti della associazione, dirigenti –allenatori-atlete –genitori e fans supporter che ci seguono, anche quest'anno hanno dimostrato un grande impegno regalandoci una fantastica stagione ricca di soddisfazioni.
Il secondo posto in classifica della serie nazionale B2 con prospettiva di disputare i play off finali, traguardo sportivo sempre più di prestigio e mai raggiunto da nessuna associazione di Cusano.
Ed anche la nostra favolosa Under 12 che ha chiuso al primo posto il girone del loro campionato primaverile acquisendo il diritto di fare le finali provinciali/Regionali.
PURTROPPO un maledetto nemico pericoloso ed invisibile ci ha invaso bloccando la stagione e togliendoci le fasi finali, ma non si cede, ripartiremo “UNITI SI VINCE”.
Grazie ed un saluto a tutti

scritto da Giovanni Comi
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